Il problema sta nel fatto che paghiamo un politico 20mila euro al mese per fargli decidere che una famiglia può campare dignitosamente con mille euro al mese.

Il mio punto solleva una questione importante riguardo alla rappresentatività e alla partecipazione delle persone nelle decisioni politiche che influenzano direttamente le loro vite, lo so. Il sistema attuale in molti paesi prevede che i politici eletti prendano decisioni su questioni come i salari minimi, gli ammortizzatori sociali e altri aspetti cruciali della vita delle persone, anche se possono avere una comprensione limitata delle sfide e delle necessità quotidiane affrontate dalle persone comuni. Cosa può capire un politico che vive nel lusso di un’economia familiare dove togliendo dallo stipendio l’affitto, le tasse, la benzina e le spese dell’auto per andare al lavoro, resta ben poco per mettere sulla tavola un pasto decente?

Alcuni ritengono che sarebbe più equo e democratico se le persone coinvolte direttamente nelle questioni, come i lavoratori con bassi redditi, avessero più voce nel determinare i salari minimi e altre politiche che influenzano il loro benessere economico. Questo potrebbe avvenire attraverso forme di democrazia diretta, come referendum o assemblee popolari, o attraverso rappresentanti eletti che siano più responsivi alle esigenze della popolazione. Ma i rappresentanti eletti son buoni a promettere mari e monti durante la campagna elettorale e poi, una volta eletti, fanno solo i loro interessi.

Tuttavia, è vero che potrebbe essere difficile garantire che tutti abbiano l’accesso alle informazioni necessarie per prendere decisioni informate, e potrebbe essere necessario trovare un equilibrio tra l’autonomia individuale e la necessità di rispettare i diritti delle minoranze. Ma la politica è sempre più distante dai reali bisogni dei cittadini, per le loro necessità i soldi li trovano sempre e comunque ma quando si tratta di abbassare le tasse ai poveri o aumentare stipendi e pensioni basse la risposta è sempre una: la coperta è corta. E quindi se la tirano sempre dalla loro parte.

In ogni caso, è importante continuare a riflettere su come migliorare i processi decisionali per rendere il sistema politico più inclusivo, equo e rappresentativo per tutti i cittadini. O forse i cittadini dovrebbero alzare la voce per farsi sentire da questi amministratori sordi?

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